Nel momento storico in cui mia nonna è diventata epidemiologa, mio zio virologo e la mia vicina di casa una vedetta, nasce Käthe.
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Käthe prende idea e forma tra persone che nella “vecchia vita”, nella “normalità” come la chiamano alcunÉ™, non si conoscevano; persone che, agli albori della sindemia, si sono incontrate in uno spazio assembleare virtuale.
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Nell’irrequietezza per tutto ciò che sta(va) avvenendo, con addosso la noia dei coprifuoco e il desiderio di disseminare fuori dalle nostre case ciò che per noi c’è di più importante, una matita ha iniziato a muoversi su di un foglio. In qualche mese ha radunato attorno a sé gomme, penne, diverse piattaforme digitali, nuove tecnologie e altre soggettività.
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Käthe oggi è la voce di un fumetto che parla di diritto alla salute, di salute collettiva, di equità e di partecipazione. Un fumetto che si chiama “Materia Viva”, perché di questa sostanza son fatti i nostri corpi e le nostre storie.